28 Gennaio 1982 un giorno come tanti, all’uscita della scuola un incidente, una corsa in ospedale, COMA!

Alberto è un bambino costretto a vivere per sette anni senza parlare, né vedere, né muoversi. Ora Alberto non c’è più, ma ci ha lasciato la forza interiore per combattere l’indifferenza e le barriere di questa società. La sig.ra Silvana Marzo mamma del piccolo Alberto, dopo il triste evento che ha colpito la sua famiglia, matura il proposito di iniziare un lavoro di volontariato, per offrire alle famiglie bisognose, quell’ aiuto che la sua famiglia non ha trovato.
Alberto Tuma - La Storia
Nasce così l’impegno a portare avanti un lavoro nel quale si è cercato di coinvolgere tutta la Comunità; nel 1990 viene costituita la Cooperativa di Solidarietà Sociale “Alberto Tuma”; nel 1993 viene realizzato il Centro Diurno Socio-Educativo per disabili psico-fisici, con sede in Felline di Alliste (LE) nei locali adiacenti alla Scuola Media “G. Deledda”. Il Centro svolge una funzione socio-psico-educativa sul singolo individuo, mirata a recuperare le sue capacità fisiche ed intellettuali residue per migliorare il livello di interrelazione e d’inserimento sociale; la finalità che si intende perseguire è l’accoglienza della persona disabile, il potenziamento delle sue capacità globali e il miglioramento delle sue capacità relazionali in un ottica di sviluppo dell’autonomia personale; inoltre, il servizio vuole rispondere ai bisogni delle famiglie che si trovino in situazioni di carico assistenziale particolarmente gravoso e alle urgenze sociali del territorio. Oggi, l’obiettivo principale della Cooperativa è la realizzazione di una casa-famiglia, “La Casa di Alberto”, per persone diversamente abili, per far fronte ad uno dei problemi che devono affrontare le famiglie e chi in prima linea ha a che fare con situazioni di handicap, cioè quello dell’incertezza del “dopo di noi”. Il progetto intende dare vita sul territorio del distretto Socio Sanitario di Gallipoli, ad una “struttura residenziale” per disabili gravi privi di sostegno familiare; tale struttura, in assenza di un sistema di sostegno parentale, sarà fondata sul modello di vita familiare quotidiano,che sperimenterà un percorso di vera promozione sociale, in cui l’accoglienza non può più essere considerata vincolata alle sole forme organizzative di tipo sanitario/assistenziale. L’operato della Cooperativa “Alberto Tuma” prende sempre avvio dal concetto di persona e si orienta verso la dimensione promozionale della persona stessa tenendo conto dell’alto valore che si è sempre cercato di dare al “diverso” nella sua individualità.